Durante la
progettazione di una vasca marina, risulta di
fondamentale importanza l’installazione di un impianto di ripristino della
acqua evaporata, questo perchè oltre ad evitarci di rabboccare manualmente
l’acqua che giornalmente evapora, ci
consente di mantenere stabile ed in modo del tutto automatizzato la salinità in
vasca.
Consentendoci
quindi, di allontanarci da casa (anche per giorni), senza alcuna preoccupazione
che la salinità possa alzarsi troppo, arrecando danni ai nostri amati ospiti.
Nella mia attuale
vasca infatti, ho prestato particolare
attenzione a quest’aspetto, realizzando un impianto di ripristino dell’acqua
evaporata collegato ad un impianto d’osmosi inversa.
Nella mia precedente
vasca avevo realizzato un impianto con interruttore di livello elettrico, collegato
ad una valvola solenoide,che mi apriva/chiudeva secondo necessità
l’acqua in ingresso alla membrana.
Sulla nuova vasca
decisi di non dover dipendere dall’alimentazione elettrica per il
rabbocco,progettando un impianto completamente meccanico.
In
questo articolo infatti vi spiegherò come realizzare un impianto di rabbocco automatico dell’acqua evaporata,
composto da sistema di osmosi inversa, valvola shut-off, serbatoio di accumulo
(facoltativo), reattore di kalkwasser (facoltativo) e galleggiante meccanico.
Chiaramente
si può fare anche un impianto più semplice,eliminandone delle parti; ne
parleremo più avanti.
Questo schema
rappresenta esattamente l’impianto
da me realizzato per la mia nuova vasca.
Vi
elenco di seguito, i componenti di cui è composto l’impianto che andremo a
realizzare :
Impianto
di osmosi inversa
Si tratta di un impianto che, partendo
dall’acqua del rubinetto (non idonea all’uso acquariofilo), produce permeato
puro (linea blu) ed acqua di scarto (linea rossa). Il permeato lo useremo per
ripristinare il livello in vasca,mentre l’acqua di scarto la manderemo allo
scarico oppure ad un serbatoio di accumulo,per essere utilizzata in casa per
annaffiare le piante
Valvola shut-off
Si tratta di una valvola che automaticamente,nel momento in cui
aumenta la pressione in uscita, chiude la linea di ingresso.
E’ una valvola che non permette all’acqua
di procedere nella direzione contraria rispetto al verso della freccia. Ne utilizzeremo una
prima della valvola shut-off, per permetterne il corretto funzionamento, ed una prima del reattore di kalkwasser, per evitare
che l’acqua contenuta al suo interno possa, per differenza di pressione, tornare
verso il serbatoio di accumulo e quindi alla valvola shut-off stessa.
Valvola manuale
Sono semplicissime valvole che servono per isolare la linea, per poter
fare manutenzione o simili senza dover smontare tutto.
Serbatoio di
accumulo
Si tratta di un serbatoio in cui accumulare una certa quantità di
acqua prodotta.
Naturalmente il serbatoio dovrà essere completamente in PVC o altro
materiale inerte che non rilasci quindi sostanze nocive per i nostri ospiti a
contatto con l’acqua .
Reattore di
kalkwasser
Galleggiante
meccanico
Si tratta di un semplicissimo
galleggiante in materiale plastico, reperibile in qualsiasi negozio
d’idraulica. (Mi raccomando prestate molto attenzione quando l’acquistate, non deve
esserci nel modo più assoluto nessuna parte metallica)
FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO
Il
funzionamento dell’impianto è piuttosto banale, unica accortezza, bisogna
modificare leggermente l’impianto di osmosi inversa, inserendo tra la membrana
ed i post-filtri una valvola di non-ritorno ed una valvola shut-off.
Dalla
rete idrica l’acqua da trattare arriva ai primi pre-filtri (solitamente filtro
per sedimenti e filtri a carbone pressato, per un primo filtraggio meccanico
dell’acqua), quindi ne esce ed entra nell’imbocco IN della valvola shut-off.
Nel
mio impianto, prima della shut-off c’è anche un manometro, che serve per vedere
la pressione dell’acqua, ma non è assolutamente indispensabile.
Dall’imbocco
OUT della shut-off l’acqua prosegue ed arriva alla membrana, da cui escono due
tubi, il primo (solitamente rosso) che va allo scarico (oppure ad un qualsiasi
recipiente di accumulo, per riutilizzarla come
meglio credete – calcolate che l’acqua scartata(concentrato)
è circa 5 volte quella prodotta) ed il secondo (solitamente blu) che va, attraverso
la valvola di non-ritorno (necessaria per il funzionamento della valvola
shut-off, senza la quale non chiuderebbe a dovere) all’imbocco sotto a IN della
shut-off. Dall’imbocco sotto a OUT uscirà il tubo che andrà ai post-filtri
(solitamente anti-nitrati,anti-silicati e carboni attivi).
Dopo
i post-filtri io ho messo una diramazione a TEE con valvola manuale, per poter
aprire ogni qual volta voglio il flusso dell’acqua osmotica, prima del reattore
di kalkwasser, ma anche questo è comodo ma non indispensabile.
Quindi
l’acqua raggiunge una seconda diramazione a TEE, dalla quale va da una parte a
riempire il serbatoio di accumulo (ho inserito anche qui una valvola manuale
per poter isolare e smontare il serbatoio in qualsiasi momento) e dall’altra al
reattore di kalkwasser. Tra diramazione e reattore ho inserito una valvola di
non-ritorno, per evitare che l’acqua con idrossido di calcio possa tornare
verso il serbatoio e verso la valvola shut-off.
Alla
fine dal reattore il tubo esce ed arriva al galleggiante posto in sump,che apre
e chiude il flusso in base al livello presente.
Praticamente
l’impianto funziona così: quando il livello dell’acqua in sump scende, il
galleggiante apre il circuito, iniziando a ripristinare il livello con acqua osmotica
proveniente dal serbatoio di accumulo,senza che la shut-off si apri e quindi
senza che l’impianto RO produca acqua. Quando il serbatoio di accumulo inizia a
svuotarsi e,conseguentemente la pressione del circuito a monte di questo si
riduce, la valvola shut-off si apre ed inizia flusso alla membrana, la quale
inizia a produrre permeato (acqua pura), che
andrà prima a ripristinare il livello in sump, finché non lo riporterà al
valore corretto. Una volta ripristinato il livello il galleggiante chiuderà il
flusso in sump ma il permeato continuerà ad essere prodotto andando a riempire
nuovamente il serbatoio di accumulo. Quando anche il serbatoio di accumulo sarà
pieno, la pressione a monte inizierà ad aumentare, fino a quando la shut-off
chiuderà nuovamente il flusso dalla rete idrica alla membrana, bloccando quindi la produzione dell’acqua osmotica.
NOTA IMPORTANTE
L’impianto,
per funzionare, ha bisogno di una pressione minima di circa 2,5bar, sotto la
quale la valvola shut-off non riesce a chiudere bene e quindi avrete sempre
produzione di acqua; in questo caso, l’unico modo per far funzionare l’impianto
è quello di inserire una pompa booster, ma si complica di molto il circuito, con
aggiunta di pressostati per l’accensione della pompa ecc.
A
quel punto, la soluzione migliore diventa quella di inserire un interruttore di
livello in sump che andrà ad aprire e chiudere una valvola a solenoide posta
tra la rete idrica e la membrana (praticamente l’impianto che avevo nella mia
vecchia vasca). Oppure comprare un osmoregolatore commerciale
FOTO DELL’IMPIANTO
SEMPLIFICARE L’IMPIANTO
Come
detto sopra, questo impianto può essere semplificato, eliminando alcuni
componenti utili ma non indispensabili.
Prima
di tutto, si può eliminare il reattore di kalkwasser, inviando direttamente il
tubo dal serbatoio di accumulo al galleggiante. In questo modo si può eliminare
anche la valvola di non ritorno tra serbatoio e galleggiante.
Possiamo
anche eliminare il serbatoio di accumulo (con relativa valvola manuale)e la
diramazione prima del serbatoio,utili ma non indispensabili. Così il tubo in
uscita dall’impianto RO andrà direttamente al galleggiante.
In
questo modo l’impianto diventa più semplice ma comunque funzionale al nostro
scopo.
E’
possibile personalizzare ulteriormente l’impianto in base alle proprie
esigenze, prendendo spunto da questo articolo che spero possa esservi utile
nella progettazione del vostro rabbocco automatico.
Grazie
a tutti della lettura e buon ripristino.
Si ringrazia per la collaborazione l'autore dell'articolo Marco Costanzi
Daniele Russo
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